Petali di sangue (Italian Edition) by Emma K. Clarke

autore:Emma K. Clarke [Clarke, Emma K.]
La lingua: eng
Format: mobi
pubblicato: 2013-04-16T22:00:00+00:00

Nono Capitolo – Giosy, misteri di vita e anime affini

Due semplici parole: Paul Sanchez.

Come facesse Carter a conoscerlo proprio non lo sapevo, ma grazie a quei pochi pensieri che avevo sentito, intuii che un tempo furono grandi amici.

Paul aveva detto che eravamo fratellastri e, considerato il suo potenziale magico, c’era solo una persona che poteva darmi spiegazioni dettagliate in merito. La donna che poteva assolvere a questo compito era mia madre: Jenny Mc Grey.

In famiglia c’era una sola tradizione: quella di mantenere il cognome della madre ad ogni discendenza. Era un modo veloce per riconoscere chi proveniva dal ramo matriarcale di Elizabeth Victoria Mc Grey, capostipite della nostra stirpe magica, vissuta attorno al XIV secolo.

La cosa più strana delle tradizioni famigliari sono le eccezioni e pure noi avevamo le nostre.

Solo le figlie di una Mc Grey assumevano il cognome della madre, mentre ai figli maschi veniva dato il cognome del padre, motivo per cui Paul era un Sanchez.

Era stato deciso così solo perché le donne erano le uniche in grado di tramandare le doti magiche alla discendenza successiva. Gli uomini, seppur dotati di poteri, non avevano la facoltà di trasmetterli ai loro figli.

Fu così per nonna Margiory con Jenny e successe la medesima cosa tra mia madre e me.

C’era un sola piccola differenza tra noi due: io non sarei mai stata come lei.

Jenny aveva praticato la magia, ma per inseguire le sue ambizioni politiche se n’era andata in Europa con mio padre, lasciandomi alle cure della nonna.

Non avevo mai capito questo suo morboso affezionarsi alla carriera politica, ma non stava certo a me capire cosa passasse per la testa di una donna tanto superficiale da abbandonare la figlia dopo pochi anni di vita.

Non ricordo nulla dei miei primi anni d’infanzia. L’unica cosa che conservo di quel periodo sono immagini sfuocate di compleanni o delle rare volte che assieme andavamo a fare un viaggio veloce a New York City. Scoprii solo anni più tardi che quelle brevi scampagnate erano dovute a qualche impegno politico.

Potrete capire la rabbia di una bambina che scopre quanto i suoi genitori l’amassero poco.

Ricordi particolari, vividi nella mia memoria, con mia madre e mio padre non ce n’erano e non ce ne sono ancora adesso, visto che non hanno fatto nulla per cambiare la situazione durante tutti questi anni. Contrariamente a questa mancanza, avevo moltissimi ricordi della nonna. Il nostro distacco improvviso mi fece soffrire come mai prima d’allora. Lei era la mia unica famiglia. Non lo era di certo Jenny che mi aveva lasciata.

Mia madre doveva darmi molte spiegazioni, tra le quali il fatto di non aver mai menzionato l’esistenza di un fratello. Anche il solo pensare alla parola fratello mi faceva venir il mal di testa. Com’era possibile?

Avevo un fratello. Un fratello.

Potevo ripetermelo tremila volte, ma era difficile rendere reale quel semplice pensiero.

Finalmente avrei recuperato un po’ di equilibrio.

Avere Carter al mio fianco mi faceva sentire già molto meglio, pur non volendolo ammettere, però un figura fraterna avrebbe riempito quel piccolo vuoto che aveva lasciato Margiory.

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